Nel cuore di Valencia, l’antico Palazzo Valeriola, un edificio emblematico risalente al XVII secolo, ospita oggi il Centro de Arte Hortensia Herrero (CAHH).
Questo spazio unico rappresenta un raffinato connubio tra il passato storico della città e l’arte contemporanea internazionale, rendendolo una meta imperdibile per gli amanti della cultura.
La nascita del CAHH di Valencia

Inaugurato l’11 novembre 2023, il Centro de Arte Hortensia Herrero ha come missione quella di promuovere l’interesse e la sensibilità per l’arte contemporanea. La sua presidente, Hortensia Herrero, incarna lo spirito di mecenatismo, condividendo con la società le sue passioni e contribuendo a rendere la Comunità Valenciana un punto di riferimento culturale a livello internazionale.
Il restauro dell’ex Palazzo Valeriola ha richiesto cinque anni, durante i quali sono stati scoperti importanti reperti storici, come dei resti del circo romano che tra l’XI e il XIII secolo faceva parte della Balansiya (antica denominazione di Valencia durante la dominazione musulmana).
Questi resti sono visibili all’interno del museo e nella vicina Chiesa di San Juan del Hospital, un’altra tappa che non puoi assolutamente perderti a Valencia.

La collezione attuale include più di 100 opere di artisti contemporanei di riconosciuto prestigio internazionale. Si possono ammirare capolavori di Anselm Kiefer, Anish Kapoor, George Baselitz, Mat Collishaw, Tony Cragg o Andreas Gursky, oltre ad opere create appositamente per il Centro d’Arte (opere site-specific) rendendolo, così, ancora più speciale.
Le opere sono dislocate in 17 spazi espositivi appartenenti a due edifici adiacenti che si estendono su 4 piani ed occupano una superficie di oltre 3.500 m².
Alcune opere in mostra al Centro de Arte Hortensia Herrero
In questo articolo non elencherò tutte le opere esposte al Centro de Arte HH, ma ti parlerò di quelle che ho apprezzato maggiormente per farti avere un’idea delle meravigliose installazioni che anche tu potrai ammirare durante la visita.
Tempesta di Jaume Plensa

“Tempesta” si trova proprio nell’abside dell’ex Palazzo Valeriola, rinominata “l’ombelico del Centro d’Arte”. E’ stata realizzata da Jaume Plensa nel 2022 in acciaio inox, e riflette l’influenza della letteratura sulla sua arte.
L’artista utilizza lettere provenienti da diversi alfabeti (ebraico, cinese, arabo, giapponese, cirillico, greco, coreano e hindi) per comporre una scultura che celebra l’interconnessione tra le diverse tradizioni linguistiche e il valore della comunicazione nell’umanità. Attraverso questa meravigliosa composizione, Plensa mostra come ogni lettera, pur essendo umile, possa formare parole e testi che costruiscono pensieri e culture.
Corona Australe 38.89 di Tommaso Saraceno

“Corona Australe 38.89” è un’installazione in acciaio inox, filo da pesca e plexiglass iridescente. E’ stata la prima installazione permanente ad esser realizzata per il Centro d’Arte Hortensia Herrero. Fu commissionata nel 2018 a Tommaso Saraceno per l’atrio del palazzo e sovrasta l’opera “Tempesta” accompagnandoti lungo la scalinata che conduce ai piani superiori.
E’ composta da sei elementi disposti a diverse altezze: sono “nuvole colorate” che richiamano ragnatele e cieli, evocando una bellezza poetica e un messaggio di rispetto per l’ambiente. Saraceno ha un forte interesse per i ragni e le loro ragnatele, considerandole molecole che collegano la natura e l’universo, la ricerca artistica alla scienza.
Tunnel per il tempo che si dispiega di Olafur Eliasson

L’opera site-specific “Tunnel per il tempo che si dispiega” è stata creata nel 2020 da Olafur Eliasson appositamente per il Centro de Arte Hortensia Herrero. Questa installazione si trova al secondo piano e si presenta come un corridoio che porta a una piccola stanza senza uscita, costringendo il visitatore a tornare indietro.
All’interno del tunnel, ci sono 1.035 pezzi di vetro di diverse dimensioni e colori, che riflettono l’arcobaleno, mentre voltandosi, si vede solo un tunnel nero.
Eliasson descrive l’opera come un’evoluzione del suo precedente “One Way Tunnel” esposto al San Francisco Museum of Modern Art, enfatizzando l’idea che l’esperienza cambia a seconda del percorso intrapreso.
Tránsito Mineral di Cristina Iglesias

Cristina Iglesias ha realizzato “Tránsito Mineral” come opera site-specific per il Centro de Arte Hortensia Herrero nel 2023. Situata in un passaggio che collega i due edifici, l’opera utilizza un materiale di colore chiaro, in contrasto con le sue classiche pareti verdi vegetali.
Tra queste pareti troverai anche una serie di specchi che moltiplicano la profondità dello spazio e riflettono la tua immagine, creando un’esperienza immersiva che invita all’auto-riflessione e all’isolamento dal contesto urbano. Iglesias descrive l’opera come un viaggio onirico e quasi fantascientifico in un altro mondo che ricordi però elementi naturali familiari.
Transformer di Mat Collishaw

L’opera “Transformer” di Mat Collishaw nasce nel 2022 da una richiesta specifica del CAHH che desiderava un’opera ispirata alle Fallas di Valencia.
L’artista esplora la storia delle Fallas e il concetto di celebrazione e distruzione attraverso l’arte, riflettendo su come le creazioni siano esposte e poi bruciate durante le festività. Collishaw ricollega questa tradizione a rituali antichi di rinascita e trasformazione e con la sua installazione video invita a considerare il ciclo della vita e la connessione tra il passato e il presente.
Cappella di Sean Scully
La cappella progettata da Sean Scully nel 2023 è un intervento di vetrate policrome nell’ex cappella di Palazzo Valeriola.
Commissionata dopo la sua mostra alla Biennale di Venezia, l’opera comprende vetrate rettangolari, quadrate e a cupola, insieme al dipinto “Landline Heat” (2020).
Scully desiderava creare uno spazio rilassante che trasformasse la luce nel corso della giornata, creando un ambiente in continua evoluzione. Il suo lavoro riflette la sua ricerca di comunione tra mare, cielo e terra, con elementi che richiamano la simbologia cristiana attraverso l’uso di vernice rossa, simile al sangue di Cristo.
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Le 3 opere di Anselm Kiefer al CAHH di Valencia

Anselm Kiefer ha realizzato tre grandi opere per la collezione del Centro de Arte Hortensia Herrero, tra cui “Böse Blumen” (2012-2016) e “Der Tod und das Mädchen” (2018). Entrambe le opere presentano un libro principale, una costante nel lavoro di Kiefer, che invita a riflettere sulle connessioni tra parole e significato.
La terza opera, “Walhalla” (2015-2017), utilizza la tecnica della colata di piombo su dipinti paesaggistici, unendo figurazione e astrazione. Kiefer descrive il suo approccio come un processo di trasformazione, in cui l’atto distruttivo diventa parte integrante della creazione artistica.
On Target di Elmgreen & Dragset

“On Target” o “Nel bersaglio” è un’opera di Elmgreen & Dragset realizzata in specchio e acciaio inox lucidato, che misura 130 x 42 cm e presenta cerchi non concentrici spostati su un lato. Insieme a “Human Scale (Loop Pool)”, che rappresenta un trampolino, queste opere interrogano le abitudini della vita quotidiana.
Gli artisti utilizzano oggetti familiari per sfidare le nostre percezioni e riflessioni, invitando a considerare nuove interpretazioni del loro significato e utilizzo.
Resti di un antico passato al CAHH di Valencia

Durante i lavori di restauro del CAHH sono stati ritrovati numerosi resti di un lontano passato che racconta la storia di Valencia in epoca romana, visigota, islamica, ebraica e cristiana.
Tutti i ritrovamenti fanno parte del percorso museale e ti permetteranno di indagare il passato della città compiendo un vero e proprio viaggio storico-artistico nel tempo e nello spazio.
Il ritrovamento più importante riguarda i resti del circo romano, che ti ho già menzionato ad inizio articolo e che potrai vedere nel piano interrato del palazzo.
Nel giardino del Centro, nel XII secolo, si trovava una grande casa islamica con la piscina e due fontane a forma di stella a 8 punte. Una di queste la potrai ammirare all’interno della sala espositiva numero 15.


Nella sala 13 troverai invece i resti di un forno del XIV secolo, all’interno del quale è stata rinvenuta cenere insieme a numerosi resti di gusci d’uovo, ossa di pesce e di animali e una grande quantità di ceramiche da cucina. Gli studi confermano che fu costruito in epoca islamica.

Info utili per la visita del CAHH di Valencia
Il Centro de Arte Hortensia Herrero si trova in Calle del Mar, 31.
E’ aperto:
- dal martedì al sabato dalle 10:00 alle 20:00,
- la domenica dalle 10:00 alle 15:00,
- chiuso il lunedì.
Il costo del biglietto di ingresso (aggiornato a marzo 2025) è di:
- 10 € intero,
- 8 € per gruppi minimo 10 persone,
- 5 € ridotto (Over 65/Pensionati, disabili, famiglie numerose e giovani dai 12 ai 25 anni),
- gratuito per bambini fino a 12 anni.
Ti consiglio di prenotare con un po’ di anticipo la tua vista al CAHH: puoi farlo direttamente dal sito scegliendo data e ora di ingresso (da rispettare), oppure comodamente dal link nel banner qua sopra.
Nel sito ufficiale puoi trovare informazioni anche sulle visite guidate in inglese e spagnolo.
*Ringrazio il Centro de Arte Hortensia Herrero e Visit Valencia per la collaborazione nella visita di questo meraviglioso museo.
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