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Il Museo del Patriarca a Valencia: scrigno di tesori artistici e architettonici

Nel cuore di Valencia, di fronte alla vecchia Università, si nasconde una delle tante gemme preziose della città, il Collegio Reale del Seminario del Corpus Christi, oggi diventato il Museo del Patriarca.

Al suo interno convivono sorprendenti elementi artistici e architettonici e racconta una incredibile storia che vede coinvolto anche un coccodrillo, appeso ad una parete. 

Storia del Museo del Patriarca: la nascita del Collegio Reale del Seminario del Corpus Christi a Valencia

Il Collegio Reale del Seminario del Corpus Christi di Valencia fu fatto costruire dall’Arcivescovo di Valencia Juan de Ribera tra il 1586 e il 1610.

La realizzazione dell’edificio fu guidata dal vescovo ausiliare Miguel de Espinosa, che coordinò una squadra di muratori e scalpellini e affidò la creazione del chiostro interno e della cappella a Guillem del Rey, nel 1599.

I lavori per la splendida scalinata in pietra furono affidati a Francisco Figueroa e Joan Baixet e durarono dal 1599 al 1602.

Gli artisti coinvolti riuscirono a rispecchiare perfettamente le idee di Ribera, incorporando i canoni classici dell’architettura rinascimentale spagnola insieme alle innovazioni provenienti dai trattati di architettura italiana.

L’edificio, già suddiviso in due parti come oggi, ospitava diversi ambienti attorno al meraviglioso chiostro, tra cui il refettorio, l’archivio, l’amministrazione, la stanza del rettore, le sale studio, le aule, le celle, la Cappella della Comunione e la ricca biblioteca del fondatore, oltre a splendide opere d’arte ancora visibili nelle sale adibite a museo.

E proprio il museo nacque nel 1959, quando il Collegio si rese conto del potenziale artistico accumulato nei secoli e decise di renderlo fruibile a tutti. Scelse così l’architetto valenciano Carlos Soria per creare gli spazi del museo nell’ala che ospitava gli ex alloggi degli studenti.

Il Collegio del Patriarca, diventò Monumento Nazionale nel 1962 e Bene di Interesse Culturale nel 2007.

Cappella della Comunione Collegio Reale del Seminario del Corpus Christi Valencia

Chi era San Juan de Ribera?

San Juan de Ribera nacque a Siviglia il 27 dicembre 1532 e si trasferì all’Università di Salamanca nel 1544, dove studiò teologia con importanti maestri. La sua spiritualità fu influenzata da figure come San Giovanni d’Avila e fra Luigi di Granada.

Nel 1562, nominato vescovo di Badajoz, si dedicò all’attuazione delle riforme del Concilio di Trento. Nel 1568, divenne patriarca di Antiochia e arcivescovo di Valencia. Proprio in questa città si impegnò a rinnovare gli studi sacri e a riformare il clero e il popolo, risiedendo stabilmente nella sua arcidiocesi.

Fondò numerosi monasteri e conventi, mostrando una particolare attenzione alla vita religiosa e cercando di coinvolgere anche coloro che in principio non accettarono la Controriforma. Fondò il Collegio del Corpus Christi per formare un clero istruito sulle riforme attuate dopo il Concilio.

La sua curiosità intellettuale e la passione per la cultura si manifestarono nella creazione di una vasta biblioteca e nel mecenatismo artistico. Inoltre, il fondatore dotò la casa di Costituzioni dettagliate, che, con minime riforme, continuano a disciplinare efficacemente la vita del Collegio.

San Juan de Ribera morì a Valencia il 6 gennaio 1611. Fu beatificato nel 1796 da Pio VI e canonizzato nel 1960 da Giovanni XXIII.

Cosa vedere all’interno del Collegio Reale del Seminario del Corpus Christi di Valencia

Cosa ci fa un coccodrillo nella parete del Museo del Patriarca di Valencia? Storia e leggenda del Drago del Patriarca

Coccodrillo ingresso chiesa e Museo del Patriarca Valencia

Non è comune imbattersi in un coccodrillo appeso a una parete, ma la sorprendente Valencia offre anche questa peculiarità.

All’ingresso della chiesa, sulla parete di sinistra rispetto al portone di ingresso è infatti appeso un grande esemplare di caimano caraibico.

Secondo la leggenda una grande lucertola terrorizzava i contadini aggirandosi per i frutteti e per i canali, pronta a mietere vittime con scatti veloci e imprevedibili. Fu un giovane cavaliere coraggioso che decise di affrontare il mostro. Lo accecò con l’armatura ricoperta di specchi in modo da riuscire a confonderlo e trafiggergli la gola con la sua lancia.

Ma la verità si rivelò ben diversa: il temuto predatore era in realtà un innocuo cucciolo di caimano dei Caraibi, accolto e allevato dal Patriarca, San Juan de Ribera, che lo ricevette in dono dal viceré del Perù.

Si chiamava Lepanto e visse una lunga vita nel giardino della Casa del Patriarca. Quando morì, il 7 giugno 1606, venne appeso al muro della chiesa, come simbolo di rispetto e contemplazione.

La Cappella Maggiore o Chiesa del Collegio del Patriarca di Valencia

La Cappella Maggiore del Collegio Reale del Seminario del Corpus Christi di Valencia

La Cappella Maggiore, fatta erigere da Juan de Ribera come espressione ideale delle riforme del Concilio di Trento, rappresenta un esempio di innovazione architettonica nella Valencia dell’epoca.

Decorata con affreschi del pittore genovese Bartolomé Matarana, essa non è solo un luogo di culto, ma un vero e proprio modello per le chiese della diocesi. La sua pianta a croce latina, in contrasto con la tradizionale navata unica, evidenzia la centralità della liturgia e l’importanza del culto, mentre la cupola all’incrocio dei bracci del transetto simboleggia la potenza divina.

Le decorazioni pittoriche trasformano la cappella in un’omelia visiva, con scene chiave come l’Annunciazione e l’Ultima Cena di Francisco Ribalta, che richiamano i misteri dell’Incarnazione e della Redenzione.

Non mancano riferimenti alle vite del diacono Vicente Mártir e del sacerdote Vicente Ferrer, due figure molto importanti per la storia di Valencia.

Le cinque cappelle laterali affrontano le obiezioni del protestantesimo, riaffermando la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, il culto di Maria e dei santi, delle reliquie e la validità del Purgatorio.

Nella cappella anteriore si trova la pala d’altare che oggi ospita le spoglie di San Giovanni di Ribera, mentre nella Cappella di San Vincenzo è sposta una reliquia portata dal fondatore da Vannes.

Il Chiostro del Museo del Patriarca

Chiostro Collegio Reale del Seminario del Corpus Christi Valencia

Il chiostro interno del Collegio del Patriarca è un capolavoro dell’architettura rinascimentale spagnola, commissionato a Guillem del Rey tra il 1600 e il 1603. Questo elegante spazio presenta un cortile a doppia galleria, caratterizzato da colonne doriche e ioniche in pregiato marmo di Carrara, importato da Genova per la duchessa di Pastrana.

Le gallerie, coperte da volte a crociera, creano un’atmosfera solenne e intima, perfetta per le processioni e le attività del Collegio. Gli alti piedistalli, decorati con piastrelle smaltate in stile moresco e con la tecnica rinascimentale italiana delle “maioliche”, sono stati realizzati tra il 1604 e il 1605 nelle fornaci di Burjassot e aggiungono un ulteriore tocco di eleganza e luminosità al chiostro.

Un ambiente davvero affascinante e incantevole.

La Cappella della Comunione

cappella della Comunione del Collegio del Patriarca Valencia

La cappella della Comunione del Collegio del Patriarca, decorata da Tomás Hernández, presenta una cupola che illustra simbolicamente il sacrificio della Santa Croce, richiamando i testi dell’Antico Testamento.

Le pareti sono adornate da magnifici arazzi fiamminghi, risalenti al periodo compreso tra il 1500 e il 1530, che rendon ancor più suggestivo l’ambiente spirituale. L’arcivescovo fondatore utilizzò questa cappella per raccogliere e custodire reliquie sacre, essenziali per la devozione dei fedeli.

Nel 1607, venne infatti realizzato un imponente reliquiario splendidamente decorato da Tomás Gil de Bolaynos e Tomás Hernández, sormontato dalle statue delle Virtù Cardinali. Una buona parte delle urne, realizzate con metalli e pietre preziose fu confiscata nel 1814 durante l’occupazione napoleonica.

Nonostante questa perdita, le reliquie continuano a essere conservate in contenitori più semplici, ancora visibili.

La scalinata rinascimentale

La scalinata che porta al secondo piano della Scuola del Seminario rappresenta una fusione tra il gotico valenciano, tipico del periodo d’oro della città, e le influenze rinascimentali dell’architettura circostante.

Questa scala non solo funge da collegamento tra i piani, ma è anche un elemento decorativo che riflette l’eleganza e la maestria artigianale dell’epoca.

Il Museo del Patriarca di Valencia

Museo del Patriarca Valencia

Il Museo del Patriarca ospita una straordinaria collezione di opere d’arte, frutto delle donazioni dell’arcivescovo fondatore e di successive acquisizioni. Tra le opere esposte si possono ammirare capolavori di artisti di fama mondiale come Caravaggio, Baglione, El Greco, Van Der Weyden, Morales, Pinazo, Benlliure e Ribalta, accompagnati da raffinati esempi di oreficeria e libri rari.

In particolare, l’opera di Domenico Theotokópulos, noto come El Greco, è un olio su tela intitolato “Allegoria dell’Ordine dei Camaldulenses”. Fu realizzata in memoria dell’introduzione dell’ordine camaldolese in Spagna nel 1547.

Il museo espone anche la “Crocifissione di San Pietro” di Caravaggio, che probabilmente rappresenta la prima delle due versioni rifiutate dell’opera oggi esposta nella Cappella Cerasi della Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma.

Degno di nota è anche uno scrigno che contiene il manoscritto dell’opera postuma di Tommaso Moro, “De Tristitia Christi” o “Istruzioni e preghiere”. Fu salvato dalla confisca di Enrico VIII grazie alla determinazione di sua figlia, Margaret Roper. Moro lo scrisse mentre era recluso nella Torre di Londra in attesa della sua esecuzione che avvenne il 6 luglio 1535.

La selezione dei documenti, provenienti dalle collezioni storiche e da lasciti successivi, rappresenta un patrimonio culturale di grande valore. Il museo, ristrutturato nel 1953 dall’architetto Carlos Soria, ha visto anche l’installazione del monumentale Archivio dei Protocolli nel 1955, rendendo questo spazio non solo un luogo di conservazione, ma anche di valorizzazione della storia e dell’arte, aperto a tutti coloro che si vogliono immergere nella ricchezza del passato.

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Info utili per la visita al Collegio e Museo del Patriarca di Valencia

Plaza Collegio del Patriarca Valencia

Il Real Colegio Seminario de Corpus Christi con annesso Museo del Patriarca si trova nel cuore di Valencia, in Calle La Nave, 1.

L’ingresso all’area diventata museo avviene dal portone collocato sulla destra di quello che conduce al cortile interno con il drago del Patriarca da cui si accede alla Cappella Maggiore (visitabile gratuitamente).

La sezione adibita a museo comprende il Museo del Patriarca, la Cappella del Monumento e il chiostro. Tutti gli altri ambienti del Collegio non sono accessibili ai visitatori.

Il costo del biglietto intero è di 5 €.

E’ aperto:

  • dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13:30 e dalle 17 alle 19,
  • il sabato e la domenica dalle 11 alle 13.30.

Non è necessaria la prenotazione e il biglietto può esser acquistato all’ingresso solo con i contanti.

Nelle sue immediate vicinanze, a poco più di 200 metri, non perderti l’eclettico Centro de Arte Hortensia Herrero e il Museo Nazionale della Ceramica nel Palacio del Marqués de Dos Aguas.


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