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Il Museo della Ceramica di Valencia

Il Museo della Ceramica di Valencia ti incanterà già dall’esterno, per la meravigliosa cornice in stile gotico in cui è custodito: il Palacio del Marqués de Dos Aguas.

Il Palazzo è capace di trasportare i visitatori in un’epoca di nobiltà e splendore: con le sue elaborate decorazioni e una storia ricca, ogni suo angolo racconta secoli di cultura e arte. Rappresenta non solo un esempio di bellezza architettonica, ma anche un viaggio affascinante nel passato nobile di Valencia, rendendolo una tappa imperdibile per chi desidera esplorare la storia e l’arte della città.

Storia del Palazzo del Marqués de Dos Aguas di Valencia e trasformazione in Museo della Ceramica

Palazzo del Marquez de dos Aguas Valencia

Il Palazzo del Marqués de Dos Aguas, magnifico esempio di architettura signorile, affonda le radici nel XV secolo, quando fu costruito dalla famiglia Rabassa Perellós, noti mercanti e membri influenti del governo di Valencia. La storia di questo edificio è strettamente legata al nobile casato, che nel 1496 ottenne il titolo di barone di Dos Aguas, poi elevato a Marchesato nel 1699 sotto il regno di Carlo II.

Nel corso dei secoli, il palazzo ha subito diverse trasformazioni, culminate in una ristrutturazione tra il 1862 e il 1867, che ha conferito all’edificio il suo attuale aspetto eclettico, combinando elementi rococò, influenze cinesi e stile neo-imperiale francese.

Dopo un periodo di abbandono, nel 1941 il palazzo fu dichiarato Monumento Storico Artistico Nazionale, salvandolo dalla rovina. Nel 1949, fu acquistato dallo Stato Spagnolo e grazie alla generosa donazione del collezionista Manuel González Martí, divenne sede del Museo Nazionale della Ceramica.

Nel 1962, il museo ampliò la sua offerta con la sezione delle arti sontuose, cambiando il suo nome in Museo Nazionale della Ceramica e delle Arti Sontuose “González Martí”.

Tra il 1969 e il 1971, il palazzo si arricchì di una nuova ala e una torre, progettate in perfetta armonia con lo stile originale.

La facciata del Palazzo del Museo della Ceramica di Valencia

Facciata Palazzo del Marques de dos Aguas Valencia

Senza alcun dubbio la parte più incantevole della struttura è la facciata centrale, un tempo decorata con affreschi, purtroppo rovinati dalle intemperie.

Grazie al restauro, voluto nel 1740 da Giner Rabassa de Perellós y Lanuza, terzo marchese di Dos Aguas, la bellezza perduta è stata addirittura amplificata. La facciata, infatti, è stata trasformata in un tripudio di dettagli in alabastro delicati e ipnotici.

Il pregiato materiale fu estratto dalle cave marchesi di Niñerola, e lavorato da Ignacio Vergara secondo il progetto di Hipólito Rovira. Questa straordinaria struttura si compone di due sezioni distinte.

Dettagli della facciata del Palacio del Marques de dos Aguas

Nella parte inferiore del palazzo, ai lati dell’imponente porta d’ingresso, si ergono due figure che rappresentano due fiumi di rilievo per la comunità Valenciana: il “Turia” e lo “Jucar” che, appoggiati su anfore, versano acqua, richiamando il titolo dei marchesi. Accanto a loro, un leone e un coccodrillo simboleggiano rispettivamente i continenti africano e americano, rappresentando i pericoli delle terre ancora lontane dall’influenza del cattolicesimo. Sopra l’architrave, due uomini con le mazze sorreggono con fermezza lo scudo con lo stemma dei Marchesi, mentre un angelo con una tromba nella nicchia, ne proclama la grandezza.

Nel corpo superiore, spicca la Vergine del Rosario, alla quale due matrone inginocchiate porgono in dono un vaso da cui cadono monete e una cornucopia colma di frutti, simboli di Giustizia e Magnanimità, e di Agricoltura e Prosperità.

L’interno del Palazzo del Marques de dos Aguas

Cortile palazzo del Marques de dos Aguas Valencia

Anche l’interno del palazzo, con i suoi tre piani adibiti a mostra permanente, non è da meno in quanto a bellezza. L’eleganza e la cura dei dettagli si notano già nel cortile interno che funge da biglietteria. Qui spicca la splendida fontana al centro, sorvegliata da numerose statue in terracotta che rappresentano le allegorie delle Arti.

La seconda stanza è costituita da un altro cortile che anticamente, dal 1867, permetteva di accedere alle scuderie. Qui sono esposte eleganti carrozze dorate che illuminano l’intera sala.

Si tratta dell’antico cortile delle carrozze che, dal 1867, fungeva da accesso ai garage e alle scuderie all’interno del Palazzo.

Sala delle Carrozze Museo della Ceramica Valencia

Originariamente pavimentato, oggi ospita la carrozza delle Ninfe, la carrozza del Marchese di Llanera e una portantina del XVIII secolo.

La carrozza delle Ninfe risale al 1753 ed è opera dello scultore Ignacio Vergara e di Hipólito Rovira. I dettagli che la adornano ricordano quelli della facciata del palazzo.

La Carrozza del Marchese di Llanera risale al 1800 ed è stata acquistata dal marchese D. Vicente Castillo y Crespí de Valldaura. Quest’ultimo commissionò al pittore Mariano García Mas di decorarla con scene del XVIII secolo e con ritratti delle sue due figlie e di uno dei loro cugini, Mateo Zaforteza, oltre al suo stemma.

C’è anche una splendida portantina spagnola del XVIII secolo, realizzata in legno dorato, decorata con pelle lavorata a sbalzo e colori vivaci (guadamecí) e rivestita in broccato di raso bianco argentato.

Le 17 sale del Palacio del Marqués de Dos Aguas

La visita del Palazzo del Marqués de Dos Aguas si snoda tra ben 17 sale che ricostruiscono l’area abitativa dell’epoca ed altre, al secondo piano, che accolgono esemplari di ceramica provenienti da periodi e stili differenti.

La Sala dei Personaggi Illustri, dall’architettura classica con decorazioni in gesso, era utilizzata come anticamera della sala da ballo. E’ abbellita da medaglioni con ritratti a olio su tela all’interno di cornici barocche dorate. Queste opere del pittore José Brel rappresentano Vicente Tosca, Lluís Vives, Ausiàs March, Juan de Juanes e Ignacio Vergara.

La Sala della Lucerna nota per il lucernario geometrico in vetro policromo, una volta illuminava lo spazio con luce naturale. I quattro armadi a specchio, sormontati da medaglioni con volti femminili, servivano per riporre gli effetti personali.

La moda orientale del XVIII secolo si riflette nella Sala Cinese, che conserva mobili originali in stile Chippendale, laccati di nero. E’ decorata con dipinti orientali di Vicente Flores, mentre la tappezzeria alle pareti riproduce fedelmente quella dell’epoca. In passato, la sala si affacciava su un giardino con piante esotiche, creando un’atmosfera che evocava ancor più autenticamente l’essenza di una cultura lontana.

Si accede poi ad una stanza utilizzata come sala fumatori e sala giochi dove dell’originale rimane solo lo stucco del basamento, risalente a prima della ristrutturazione del 1867. Nonostante ciò, l’ambiente conserva un’atmosfera suggestiva, arricchita con dettagli affascinanti da ammirare.

La sala da pranzo è inconfondibile per le allegorie delle quattro stagioni, accompagnate da raffigurazioni di frutti dolci, scene di caccia, pesca, raccolta e agricoltura. Inoltre, le figure della Fortuna con il corno dell’abbondanza contribuiscono a creare un’atmosfera di opulenza e prosperità.

L’oratorio si distingue per le due piccole cupole, ornate da affreschi del celebre artista José Brel, che raffigurano due allegorie della Gloria, immerse in uno sfondo dorato che ne esalta la luminosità e la magnificenza.

La Sala Gotica o Pinazo accoglie opere di Ignacio Pinazo Camarlench e di altri artisti. Del pittore impressionista valenciano spiccano le 4 grandi tele che un tempo arredavano il caffè-ristorante “El León de Oro”: Conversazioni nella serre (Ritratto delle figlie del signor Pampló ), Pomeriggio di carnevale nell’Alameda , La favola delle capre e La bella ferita da Cupido .

camera da letto Palacio del Marqués de Dos Aguas

Un’anticamera quadrata conduce alla camera da letto, decorata con simboli evocativi del sonno, tra cui la Notte e i suoi figli, il Sonno, la Morte e il Destino, insieme al Fiume dell’Oblio e ai vari Sogni.

Particolarmente interessante è la vasca da bagno in marmo bianco di Carrara, ornata da delfini intrecciati.

Il percorso prosegue tra la stanza con la toeletta quotidiana e quella di lusso dove spicca una splendida decorazione ad olio su gesso di Venere, Amore e le Tre Grazie, insieme a figure femminili e ritratti di Cupido.

La stanza, decorata da José Flores, con sei splendidi pannelli con amorini paffuti veniva utilizzata come anticamera dello spogliatoio di lusso e di quello usato quotidianamente.

Sala rossa museo della ceramica Valencia

Molto suggestiva è la Sala Rossa, chiamata così per il trionfo del colore rosso nelle stoffe alle pareti e dei mobili. Sul pavimento si possono ancora notare le iniziali del marchese di Dos Aguas, “MD”, che rispecchiano e testimoniano la grafia imposta da D. Vicente Dasí Lluesma.

In questa stanza soffermati anche ad ammirare il soffitto, dove José Brel creò l’opera Genio, gloria e amore, rendendo omaggio a coppie di artisti e poeti rinascimentali di fama internazionale, come Dante e Beatrice, Petrarca e Laura, Tasso ed Eleonora.

La Sala Pompeiana si ispira allo stile nato in seguito agli scavi che riportarono alla luce Pompei ed Ercolano, mentre nella Sala da Ballo domina lo stile neo-impero, con rilievi in gesso in stile neo-mudéjar.

Qui, i divani, gli sgabelli, i porta-torce e le applique fanno ancora parte dell’arredamento originale.

Non poteva mancare il cortile interno, seppur con aspetto molto diverso dall’originale a causa di varie ristrutturazioni. Oggi è decorato con arredi da giardino in mosaico del 1900 e pannelli con piastrelle provenienti dalle fabbriche valenciane del XVIII secolo.

Il secondo piano del Palacio del Marqués de Dos Aguas: il Museo della Ceramica vero e proprio

Dopo un meraviglioso viaggio tra le stanze dei marchesi e vari stili artistici, la visita prosegue al secondo piano del Palacio del Marqués de Dos Aguas. E’ proprio qui che prende vita il Museo della Ceramica di Valencia.

La collezione del museo si compone di una ricca varietà di oggetti, che includono sia le opere di proprietà di Manuel González Martí che i preziosi lasciti di altri collezionisti. Oltre alle ceramiche, il museo custodisce una serie di suppellettili storiche e oggetti che raccontano il passato di molte persone: abiti, sculture, dipinti e mobili. Per riflettere questa diversificazione tematica, è stata introdotta la dicitura “arti Sontuose”.

La raccolta abbraccia un ampio arco temporale, con reperti che vanno dal Medioevo fino al secolo scorso, offrendo così un affascinante viaggio attraverso la storia e le culture.

Visita del Museo della Ceramica di Valencia

La visita inizia nella Sala delle Culture dove viene mostrata una interessante panoramica sull’evoluzione della lavorazione della ceramica dalla Preistoria all’età del Ferro, analizzando le procedure greche, romane e della penisola iberica.

Proseguendo, si entra nel mondo della ceramica musulmana, che non si limitò solo alla produzione di oggetti d’uso quotidiano, ma introdusse anche splendide piastrelle smaltate destinate a decorare elementi architettonici. Con l’arrivo dei cristiani nel XIII e XIV secolo, questa eredità venne portata avanti: si crearono magnifiche ceramiche in manganese verde e nerastro su coperchi di stagno bianco, insieme a opere dai riflessi metallici e in blu cobalto.

ceramiche policrome italiane Valencia

Il XV secolo rappresenta il periodo d’oro della ceramica valenciana, come testimoniano le opere esposte in stile mudejar e le ceramiche policrome italiane. Un esempio di grande valore è il tondo realizzato a Firenze intorno al 1520 dalla bottega dei Buglioni.

In aggiunta, il museo ospita creazioni in terracotta dorata e porcellana cinese, oltre a opere del XVIII secolo della Fabbrica Reale di Alcora, fondata nel 1727 dal conte di Aranda. Questo centro divenne il fulcro dell’innovazione ceramica spagnola, influenzando in particolare i centri valenciani e Manises, dove il riflesso metallico venne sostituito dalla policromia. Tra le opere più caratteristiche ci sono le “stoviglie idilliache”, che riproducono il corredo della sposa.

Il percorso prosegue tra opere di ceramica pittorialista e industriale del XIX secolo. Si distinguono una coppia di busti in porcellana austriaca, in stile Jugendstil e opere del noto scultore Mariano Benlliure.

La visita si conclude con pezzi da collezione del XX secolo, dove prevale il valore estetico piuttosto che il funzionalismo tradizionale. In questa sezione, si possono ammirare opere figurative di Pablo Picasso, create appositamente per il museo, insieme a lavori di artisti importanti come Josep Llorens Artigas, Antoni Cumella ed Elena Colmeiro.

cucina Valenciana Palazzo del Marques de dos Aguas

Nel secondo piano del Museo della Ceramica potrai ammirare anche una fedele ricostruzione della cucina valenciana ideata dal fondatore del museo, Manuel González Martí. Questa ipnotica installazione è caratterizzata da un arcobaleno di piastrelle e decorazioni del XVIII e XIX secolo che fanno da sfondo a mobili e ceramiche popolari dell’epoca.

Come avrai potuto intuire da questa breve panoramica del Museo della Ceramica, qui rimarrai incantato di fronte ad un tripudio di dettagli e di colori, ognuno dei quali ha una lunga storia da raccontare. Non soffermarti alla sola facciata del palazzo durante la visita di Valencia, anche l’interno saprà sorprenderti ed arricchirti!

Info utili per la visita del Museo della Ceramica di Valencia

Il palazzo del Marqués de dos Aguas si trova in calle Poeta Querol 2, a due passi da Plaza de la Reina su cui si affaccia la splendida Cattedrale e da altri luoghi di notevole interesse turistico come il Centro de Arte Hortensia Herrero e la Chiesa di San Juan del Hospital.

Il Museo è aperto:

  • da martedì a sabato, dalle ore 10:00 alle 14:00 e dalle 16:00 alle 20:00,
  • domenica e festivi, dalle 10:00 alle 14:00.
  • è chiuso tutti i lunedì, il 1 gennaio, 1 maggio e 24, 24 e 31 dicembre.

Il costo del biglietto d’ingresso è di:

  • 3 € intero,
  • 1,50 € ridotto (anche per possessori Valencia Tourist Card)
  • gratuito per minori di 12 anni e over 65, studenti tra i 18 e i 25 anni, titolari di carta giovani ed altri beneficiari elencati nel sito web ufficiale.
  • Gratuito per tutti: sabato dalle 16:00 fino all’orario di chiusura, il 18 aprile (Giornata internazionale dei monumenti e dei siti), il 18 maggio (Giornata internazionale dei musei), il 12 ottobre (Festa nazionale spagnola) e il 6 dicembre (Giornata della Costituzione spagnola).

*Ringrazio l’Ufficio del Turismo di Valencia per la collaborazione e per avermi fornito la VTC con la quale ho potuto scoprire questo museo.


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