Ponti dalle architetture eleganti ed uniche che si specchiano sui canali, musei legati alla tradizione e il Parco del Delta del Po che regala incantevoli scenari naturali: se vi state chiedendo cosa vedere a Comacchio, questo è solo un assaggio.
Comacchio è una cittadina lagunare che sorge su tredici isole e si snoda tra graziosi vicoli, canali e casette colorate. Ad ogni passo uno scorcio da fotografare o un dettaglio da ammirare.
Per visitare al meglio Comacchio consiglio di perdersi tra i suoi vicoletti guidati dal percorso sinuoso dei canali e dalla brezza inebriata dai profumi del pesce cucinato nei locali tipici. Senza fretta, lentamente, come lenta scorre l’acqua e la vita del paese.
Siete pronti a scoprire cosa vedere a Comacchio in un giorno?
Cosa vedere a Comacchio in un giorno
Il Ponte Pallotta o Trepponti
Antica Pescheria
Ponte degli Sbirri
Palazzo Bellini
Museo Delta Antico
Ponte dei Sisti e Ponte di San Pietro
Torre dell’orologio e Loggia del Grano
Cattedrale di San Cassiano
Loggiato dei Cappuccini
Santuario di Santa Maria in Aula Regia
Manifattura dei Marinati
Gi altri ponti di Comacchio
Cosa vedere nei dintorni di Comacchio:
Escursione nelle Valli del Po
Casa Museo Remo Brindisi
Dove dormire nei dintorni di Comacchio
Info utili per la visita di Comacchio: come arrivare/parcheggi/tempi di visita
Il Ponte Pallotta o Trepponti

Iniziamo il nostro tour di Comacchio, lasciando l’auto nel parcheggio gratuito Largo Cardinal Pallotta, per raggiungere in pochi passi il centro.
La prima tappa della visita è uno dei principali simboli di Comacchio, il Ponte Pallotta, meglio conosciuto come Trepponti. I ponti di Comacchio sono l’elemento architettonico che più contraddistingue il centro cittadino rendendolo magico e romantico. Ed il Ponte Pallotta è senza dubbio il più iconico.
E’ di una bellezza indescrivibile soprattutto di prima mattina quando Comacchio è ancora addormentata e si mostra in tutto il suo splendore completamente deserta.
Un’ampia arcata si erge sopra il canale Pallotta riflettendosi nelle sue acque in un cerchio perfetto. Il Ponte Trepponti è così alto per permettere ai pescatori di passarci sotto restando in piedi. E poi cinque rampe di scale in laterizio si alternano armoniose con due massicce torrette che un tempo servivano per l’avvistamento.
Su entrambe le torri, due targhe riportano citazioni di autori famosi che omaggiano Comacchio nelle loro opere principali.
Salendo dalle scalinate anteriori, sulla sinistra Ludovico Ariosto la apostrofa così:
“E la città ch’in mezzo alle piscose /
Paludi, del Po teme ambe le foci, /
Dove abitan le genti disïose /
Che ‘l mar si turbi e sieno i venti atroci.”
Ludovico Ariosto, Orlando Furioso, III, 41
Sulla destra, le parole di Torquato Tasso:
“Come il pesce colà dove impaluda / ne i seni di Comacchio il nostro mare, / fugge da l’onda impetuosa e cruda / cercando in placide acque ove ripare, / e vien che da se stesso ei si rinchiuda / in palustre prigion né può tornare, / che quel serraglio è con mirabil uso / sempre a l’entrare aperto, a l’uscir chiuso.”
Torquato Tasso, Gerusalemme liberata, VII, 46


Il Ponte Pallotta fu fatto costruire nel 1638 per volere del cardinale Giovanni Battista Maria Pallotta da cui prende il nome.
Fu l’architetto ravennate Luca Danese ad occuparsi dei lavori durante un progetto di grande riqualificazione urbanistica di Comacchio, che lo fece diventare il principale accesso fortificato della città. Il Canale Pallotta era infatti collegato direttamente con il Mar Adriatico.
Antica Pescheria
Accanto al Ponte Pallotta, un edificio rettangolare con grandi arcate come finestre, è ciò che rimane dell’Antica Pescheria di Comacchio. Oggi, durante la bella stagione, ospita mostre temporanee che spaziano dall’arte, alla musica, alla poesia.
Ponte degli Sbirri

Proseguendo lungo il canale, un altro ponte cattura l’attenzione: il Ponte degli Sbirri non è appariscente come il precedente ma le tre arcate in mattoni e pietra d’Istria creano un’armoniosa geometria laddove due canali si incontrano per collegare i punti più importanti di Comacchio. Navigando a nord si raggiunge il centro, ad est il mare, a sud le valli e ad ovest il quartiere dei mercati.
E’ semplice intuire perché sia stato chiamato “Ponte degli Sbirri”, (o “delle ca’ ” ovvero carceri). Al tempo della sua costruzione, tra il 1631 e il 1635, nella zona c’erano proprio le prigioni che accoglievano prevalentemente i pescatori di frodo o “fiocinini”.
Palazzo Bellini

A pochi passi dal Ponte degli Sbirri, le acque del canale riflettono un elegante edificio: Palazzo Bellini un tempo sede del Bargello. All’interno i soffitti del piano nobile testimoniano l’intervento eclettico dell’artista Fernando Torchi che lo decorò in stile Liberty.
Oggi Palazzo Bellini ospita al piano terra una Galleria d’Arte, al primo piano la Biblioteca Civica “L.A.Muratori” e all’ultimo piano l’Archivio Storico Comunale.
Di fronte, sull’altra sponda del canale, un palazzo settecentesco in stile neoclassico progettato dall’architetto ferrarese Antonio Foschini, è l’Ospedale degli Infermi dedicato a San Camillo de Lellis. Oggi ospita il Museo del Delta Antico, un’importante testimonianza del passato.
Cosa vedere a Comacchio: il Museo del Delta Antico

Il Museo Delta Antico è stato inaugurato il 25 marzo 2017 all’interno dell’Ospedale degli Infermi dedicato a San Camillo de Lellis e fatto costruire da Papa Clemente XIV. Dal 1811 fino al 1970 circa, quegli spazi progettati da Antonio Foschini e Gaetano Genta servivano per aiutare la “sofferente umanità affinché la povertà e l’abbandono non siano di ostacolo al raggiungimento della salute”, come testimoniato dalla targa affissa all’ingresso.
Oggi invece il Museo del Delta Antico raccoglie numerosi reperti archeologici che ripercorrono il passato del borgo marinaro.
Il viaggio nel tempo inizia al piano terra con una sezione dedicata all’epoca romana e alle principali attività economiche del tempo: agricoltura, pesca, allevamento, produzione di ceramiche e monete.
Prosegue poi con il “Carico della Nave Romana”, una sorprendente esposizione di tutto il carico ritrovato a bordo di una nave romana (I sec a.C.) di 21 metri, riemersa in uno dei canali di Comacchio durante i lavori di manutenzione del 1981.
Al primo piano invece si analizzano il periodo etrusco e quello medievale.
Ponte dei Sisti e Ponte di San Pietro


Proseguendo verso sinistra lungo il canale, ci si addentra nel rione di San Pietro, il quartiere più antico dove l’essenza del passato seicentesco è ancora intatta.
Qui troviamo altri due ponti di Comacchio:
- Ponte di San Pietro: costruito completamente in laterizio, è uno tra i più affascinanti e meglio conservati,
- Ponte dei Sisti (o di Sansone): ha un’unica arcata e si trova all’incrocio del canale di via Antonio Buonafede con il canale di San Pietro.
Due comodi piedistalli per ammirare le casette colorate che li circondano.
Torre dell’orologio e Loggia del Grano

Torniamo indietro verso il centro del paese, questa volta proseguiamo a destra del Museo del Delta Antico. Nel punto in cui Via Edgardo Fogli si trasforma in via Cavour, inizia un’altra passeggiata ricca di attrazioni storiche molto interessanti.
La Torre dell’Orologio ha una storia lunga e travagliata, ripercorribile grazie ai testi delle lapidi affisse alla base.
Già agli inizi del Trecento fu eretta una torre civica, ma due secoli dopo ne sparì ogni traccia.
In un documento della magistratura di Comacchio, il 7 giugno 1560 viene decisa la costruzione di una torre con l’orologio dedicata alla Madonna della Visitazione. Quest’opera rimase in piedi fino al 1816, quando crollò rovinosamente.
Nel 1823 iniziarono i lavori per costruire la nuova torre, quella che vediamo ancora oggi nonostante un successivo restauro per rimetterla in piedi dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Accanto alla torre risalta la Loggia del Grano con le candide colonne in pietra d’Istria che sorreggono la struttura in laterizio. La Loggia fu una delle prime opere realizzate durante la renovatio urbis pontificia del Seicento recentemente attribuita all’architetto ferrarese Giovan Battista Aleotti, detto l’Argenta.
La Cattedrale di San Cassiano

Svoltando a sinistra su Piazzetta Ugo Bassi, dopo una breve passeggiata appare imponente la Cattedrale di San Cassiano, affacciata su Piazza XX settembre.
Sembra che la prima fondazione di una cattedrale romanica dedicata al Santo risalga al 708, mentre il Duomo attuale è stato consacrato nel 1740 e progettato dall’architetto Angelo Cerruti.
La sua mole, che sovrasta tutti i palazzi circostanti, è davvero impressionante. Il campanile tronco è l’elemento che più lo contraddistingue: crollò all’improvviso poco prima del termine dei lavori e fu ricostruito circa un secolo dopo sul vecchio basamento che non gli permise di avere una struttura slanciata.
All’interno l’altare in marmo con angeli alati e con la statua lignea del patrono san Cassiano è davvero sorprendente.
Loggiato dei Cappuccini

Proseguendo su Via Mazzini per circa 600 metri si incontra un’altra meraviglia architettonica di Comacchio. Il Loggiato dei Cappuccini è “la strada coperta” che collega il centro alla parte più occidentale di Comacchio dove si trova la Chiesa di S. Maria in Aula Regia.
Il Loggiato dei Cappuccini, voluto dal cardinale Stefano Donghi nel 1647, è formato da ben 142 arcate e doveva permettere alla popolazione di raggiungere il luogo di fede al riparo dalle intemperie.
Passeggiare sotto quel porticato infinito dove le arcate sembrano protrarsi all’infinito è quasi un’esperienza mistica.
Santuario di Santa Maria in Aula Regia

Il Santuario di Santa Maria in Aula Regia risale al 1665, ma la facciata in stile neoclassico fu fatta costruire nel 1888.
All’interno è formato da un’unica navata con volte a crociera e l’abside rettangolare ospita la statua in terracotta dedicata alla Beata Vergine, di epoca rinascimentale.
La Manifattura dei Marinati: la tradizione di Comacchio legata alle anguille

Lungo il Loggiato dei Cappuccini, poco prima di arrivare al Santuario, la Manifattura dei Marinati è una sosta imperdibile.
La Manifattura dei Marinati è una fabbrica attiva per alcuni mesi dell’anno, trasformata anche in un museo che permette di addentrarsi nella storia e nella tradizione del paese. All’interno si ripercorre la lavorazione e marinatura delle anguille pescate nelle Valli di Comacchio, secondo un procedimento secolare.
Dopo alcuni filmati di repertorio sull’intero processo produttivo si entra nel vivo della struttura e dell’intera attività.


Si scende nella Calata o Fossa dove arrivavano le barche cariche di anguille e pesci e poi ci si trova al cospetto della spettacolare Sala dei Fuochi. 12 camini con gli spiedi in metallo emanano ancora il profumo della anguille in cottura.
E anche nella Sala degli Aceti gli odori delle botti in legno si mescolano a quelli della tradizionale salamoia di aceto, sale e alloro.
Un piacevole viaggio nel tempo in cui tutti i sensi vengono sollecitati e la vera anima di Comacchio messa a nudo a disposizione di tutti i visitatori.
Gli altri ponti di Comacchio

Siamo quasi giunti al termine del nostro tour del centro, ma manca ancora qualche dritta su cosa vedere nel rione più a nord di Comacchio.
Con una breve passeggiata tra via del Rosario, Via Carducci e Via Cavour scoprirete altri angoli graziosi, impreziositi dagli eleganti ponti:
- Ponte del Rosario: formato da due rampe in mattoni che consentiva l’ingresso al coro absidale della graziosa Chiesa del Rosario che spicca per le sue tonalità rosa pastello. Al suo interno è esposta la Madonna lignea delXVII secolo che ritrae la Vergine vestita di una tunica bianca e seduta su una sedia finemente intarsiata.
- Ponte del Carmine e Ponte Pizzetti: sono tra i ponti più rinomati della città anche se hanno una semplice arcata. Conducono alla umile Chiesa del Carmine risalente ai primi anni del Seicento,
- Ponte del Teatro: ha una struttura particolare a ventaglio e prende il nome dal Teatro Felletti, un vero e proprio teatro che era stato allestito nell’Ottocento all’interno dell’abitazione dei Feletti Virgili, una ricca famiglia di Comacchio,
- Ponte di Pasqualone: formato da un’unica arcata in laterizio con rifiniture in pietra d’Istria.




Cosa vedere nei dintorni di Comacchio:
escursione nelle Valli del Po

Il nostro itinerario a piedi del centro di Comacchio finisce qua ma non le cose da vedere nei dintorni. Per conoscere ancora meglio l’anima di una cittadina che è nata e si è sviluppata in una laguna, non può mancare una visita alle Valli del Delta del Po.
Le possibilità di visitare l’area sono molteplici, dalle semplici passeggiate alle escursioni in bicicletta, al più completo tour in motonave.
Io avrei dovuto fare proprio quest’ultimo ma per problemi tecnici alla barca è stato sostituito da una passeggiata guidata. Temevo una delusione e invece ne sono rimasta pienamente soddisfatta.
Sia il tour in motonave che la passeggiata durano circa due ore e permettono di ammirare i casoni da pesca, il lavoriero per catturare le anguille, l’infinito paesaggio paludoso e i fenicotteri rosa (da lontano).
L’unica differenza che credo ci sia è che a piedi non si raggiungono le saline ma la presenza di una guida che svela aneddoti simpatici e curiosità è un grande valore aggiunto in entrambe le opzioni.
La Casa Museo Remo Brindisi

A circa 10 km dal centro storico di Comacchio, a Lido di Spina, c’è un’altra tappa molto interessare da non perdere.
+Si tratta della Casa Museo Remo Brindisi: un insolito edificio immerso nella pineta in riva al mare che custodisce immensi tesori dell’arte contemporanea. Ma attenzione, non è una semplice mostra di opere d’arte in stanze sterili: qui ogni ambiente più intimo della casa parla di arte, architettura e design.
Dove dormire nei dintorni di Comacchio




Durante il mio tour del territorio ferrarese non ho alloggiato nelle immediate vicinanze di Comacchio bensì a Ferrara, che ho raggiunto in tarda serata dopo la bellissima giornata che mi ha permesso di vedere tutto ciò che vi ho appena raccontato.
Se avete qualche giorno a disposizione e come me decidete di visitare anche Ferrara (a soli 50 km di distanza), allora ho il consiglio che fa per voi! O magari presentandovi questo grazioso Bed & Breakfast vi convinco a includerla nel vostro itinerario!
Il Giardino di Rebecca è un’oasi di pace immersa nel verde a soli 5 km dal centro storico di Ferrara. L’accoglienza e la cura dei dettagli di tutti gli spazi a nostra disposizione ci hanno fatti sentire come a casa.
L’ampio giardino, la mini SPA con sauna e idromassaggio, la colazione golosa in compagnia della proprietaria che ci ha dispensato utili consigli e una bella dose di calore e simpatia…non ce li dimenticheremo mai.
Info utili per la visita di Comacchio
Come arrivare a Comacchio e dove parcheggiare
Il mezzo più comodo per raggiungere Comacchio è sicuramente l’auto. Nelle vicinanze del centro i numerosi parcheggi sono tutti gratuiti.
I parcheggi più vicini sono: Parcheggio Largo Card. Pallotta oppure quello di fronte al supermercato Coop in via Fattibello, entrambi a pochi passi dal Ponte Trepponti.
Arrivare in treno è più complicato: le stazioni più vicine sono Ravenna e Ferrara, collegate a Comacchio con le linee 332/333 e 331 della TPER che però hanno orari piuttosto discontinui e tempi di percorrenze più lunghi.
Quanto tempo dedicare alla visita + Comacchio Museum Pass
Io sono riuscita a visitare Comacchio ed i suoi musei in una sola giornata partecipando anche al tour a piedi delle Valli del Po. Non mi sono persa niente ma avrei voluto potermi godere a bellezza di quei luoghi con più calma.
Se ne avete la possibilità dedicate un giorno al solo centro storico di Comacchio e l’altro all’esplorazione delle valli e delle saline. Non ve ne pentirete!
Se decidete di seguire il mio consiglio, approfittate anche dell’offerta del Comacchio Museum Pass che costa 18 € per gli adulti, 10 € per i bambini tra i 7 e i 10 anni e comprende l’ingresso per:
- Museo Delta Antico,
- Manifattura dei Marinati,
- Casa Museo Remo Brindisi,
- Escursione in barca nelle Valli di Comacchio.
*In collaborazione con Po Delta Tourism che ci ha fornito il Comacchio Museum Pass per permetterci di vivere tutte le esperienze descritte sopra.